Vacanze prenotate, speriamo bene…

 APR  2018

Le vacanze sono una cosa seria.

C’è chi può farle quando vuole, chi può scegliere qualsiasi periodo o destinazione, chi sogna un’isola tropicale e rimane a casa qualche anno per mettere da parte il gruzzoletto che gli permetterà di raggiungerla, chi si accontenta di qualche week-end o di un posticino vicino per non perdere ore preziose in viaggio e sfruttare al massimo il tempo libero.

Ci sono mille e più modi di pensare alle vacanze, ma c’è una cosa che li accomuna tutti: devono essere un piacere…ed è per questo che, anche se al solo pensiero ci si disegna un sorriso sul volto, sono un argomento serissimo.

Tutto parte da un’immagine, un’idea che poi piano piano perfezioniamo fino al fatidico momento della prenotazione: cerchiamo su internet quel qualcosa che ci fa dire “Che bello,proviamo qui, sembra accogliente!”, inviamo una richiesta o ci rechiamo in agenzia viaggi, o prenotiamo online…ed è fatta.

Finalmente è prenotato, facciamo un bel sospiro, magari chiudendo gli occhi e pregustando l’immagine di noi in “quel bel posticino” e cominciamo il countdown sul calendario.

Dopo un paio di secondi però, in quell’immagine meravigliosa, si fa strada, come il diavoletto sulla spalla sinistra nei cartoni animati, il “fantasma” delle brutte sorprese: sarà come sembra? l’appartamento sarà pulito? E se mi sento male ci sarà un medico? E se non trovo parcheggio? E se dovesse piovere cosa faccio coi bambini? E se le recensioni così positive fossero finte? E se il cugino del panettiere avesse ragione suggerendoci di andare ad Alassio anzi che ad Andora?

Diciamoci la verità, un po’ di sana, pedante ansia ci assale sempre e, benché oggi ci siano tutti gli strumenti possibili e immaginabili per capire se il posto dove abbiamo prenotato faccia al caso nostro, siamo tutti un po’ come San Tommaso, finchè non ci siamo, non ci tranquillizziamo.

Una parte di turisti ha una vita comoda o agiata, viaggia spesso ed è meno spaventato all’idea che qualcosa vada storto. La maggioranza però aspetta le vacanze come un bambino attende Babbo Natale.

Dopo giornate in coda in tangenziale, temperature sahariane fuori e siberiane in ufficio, dopo mesi di lavoro senza sosta, obbiettivi irraggiungibili assolutamente da raggiungere, dopo bambini urlanti al rientro a casa, domeniche di interminabili pranzi dai suoceri e preoccupazioni che fanno andare di traverso anche lo spritz che ti concedi ogni tanto…dopo tutto ciò, le vacanze devono filare lisce lisce come quando c’è la bassa marea e il mare sembra uno specchio.

Ed è qui che la palla passa a noi.

Ci siamo resi conto che per far fronte a questo grande carico di stanchezza e stress, paradossalmente, non serve poi molto: un sorriso sincero di “benvenuti ad Andora”, un appartamento semplice ma pulito, una spiaggia già prenotata, un ristorante che fa da mangiare al posto tuo (almeno in vacanza, qualche volta, puoi non cucinare), una saletta per i bambini dove possano giocare e fare nuove amicizie, un minimarket interno e persone amichevoli intorno.

 

Quando una famiglia, o una coppia o un manager ha prenotato da noi e ci ha scelti senza conoscerci, è nostro dovere fare in modo che all’arrivo, dandogli il benvenuto, senta un fruscio sulla spalla e una vocina che gli dice “tranquillo, c’è tutto quello che ti serve, puoi rilassarti”.

Per noi, più che per gli altri, le vacanze sono una cosa seria! Perché il nostro compito è trasformare quella bella immagine che avevano pregustato prenotando, in un bellissimo ricordo dove rifugiarsi quando tornano nella caotica vita quotidiana.

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